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MODELLLO ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO
Sommario
Parte Generale
1. Il D. Lgs. 231/01: quadro normativo............................................................................................................. 6
1.1. I destinatari................................................................................................... 7
1.2. I reati “presupposto” per l’applicazione del Decreto.................................................................................................................. 7
2. Il Modello Organizzativo e l’Organismo di Vigilanza............................................................................................................... 13
3. Le Sanzioni....................................................................................................... 14
Parte Generale
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001 – approvato 01.10.2022 Pag. 6 di 43
1. Il D. Lgs. 231/01: quadro normativo
Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 (d’ora in avanti “D. Lgs. 231” o semplicemente il “decreto”) recante la “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica” attuativo dell’art. 11 della Legge 29 settembre 2000, n° 300, ha introdotto, per la prima volta, nel nostro ordinamento la responsabilità amministrativa dell’Ente di “appartenenza” di colui che commette il reato e che da quel reato ha tratto vantaggio. Tale responsabilità amministrativa non è stata estesa ad ogni reato previsto dal sistema penale italiano, bensì solo ad alcune categorie predeterminate dal legislatore, i c.d. reati-presupposto:
1. Reati commessi nei rapporti con la Pubblica Amministrazione;
2. Delitti informatici e trattamento illecito di dati;
3. Delitti di criminalità organizzata;
4. Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione;
5. Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento;
6. Delitti contro l'industria e il commercio;
7. Reati societari;
8. Reati con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico previsti dal codice penale e dalle leggi speciali;
9. Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili;
10. Delitti contro la personalità individuale;
11. Reati di abuso di mercato;
12. Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro;
13. Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio;
14. Reati Transnazionali;
15. Delitti in materia di violazione del diritto d'autore;
16. Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria;
17. Reati ambientali;
18. Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare;
19. Razzismo e Xenofobia;
20. Reati tributari
Questi ultimi, dal n. 17 al n. 20, sono il frutto di revisioni progressivamente effettuate dal legislatore in funzione del mutare della realtà del nostro Paese e dell’importanza assunta da alcune categorie (famiglie) Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001 – approvato il 01.10.2022 Pag. 7 di 43
di reati nel corso del tempo per il modificarsi della realtà produttiva e della percezione sociale di disvalore di un certo specifico comportamento che, viceversa, in passato era poco o per nulla “considerato” dalla collettività (ne è un esempio l’introduzione della famiglia dei Reati Ambientali).
1.1.I destinatari
I soggetti “appartenenti” all’Ente il cui comportamento risulta rilevante ai fini della configurabilità della richiamata responsabilità amministrativa dell’Ente medesimo, possono essere classificati come di seguito:
- persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell’Ente o di una sua unità territoriale, nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso;
- persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati, compresi dunque i volontari per gli Enti del Terzo Settore.
La responsabilità introdotta dal D.lgs. 231, qualificata appunto come “amministrativa”, ha lo scopo anzitutto di colpire il patrimonio degli Enti che abbiano tratto vantaggio dalla commissione di alcuna fattispecie di reato: è quindi prevista, in tutti i casi, l’applicazione di una sanzione pecuniaria di importo variabile a seconda della gravità del reato e della capacità patrimoniale dell’Ente, così da garantirne il reale valore afflittivo.
Valore afflittivo che viene ulteriormente aggravato dalla circostanza che la “condanna” dell’Ente al pagamento di una sanzione amministrativa comporta, contestualmente, la possibile applicazione di sanzioni interdittive, anche in via cautelare, quali la sospensione o revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni, il divieto di contrattare con la PA, l’interdizione dall’esercizio dell’attività, l’esclusione da agevolazioni o finanziamenti pubblici e il divieto di pubblicità. Per le altre sanzioni previste dal Decreto, si fa rinvio al paragrafo 3.
Gli articoli 6 e 7 del D.lgs. 231, però, prevedono l’esonero dalla responsabilità nel caso in cui l'Ente dimostri di aver adottato ed efficacemente attuato dei Modelli di organizzazione, gestione e controllo, finalizzati alla prevenzione dei reati-presupposto, a cui fa eco la previsione dell’istituzione di un organismo di controllo interno all’Ente, con il compito di vigilare sul funzionamento e osservanza dei modelli nonché di curarne l'aggiornamento.
Tutti i soggetti sopra richiamati sono destinatari del Modello di organizzazione, gestione e controllo del Servizio Volontariato Sociale Macerata Campania Odv (nel seguito Modello), poiché è su di essi che grava l’attuazione del medesimo ed è rispetto ai comportamenti di tali soggetti ed al beneficio/interesse che portano all’Ente che si valuta la responsabilità amministrativa di quest’ultimo.
1.2.I reati “presupposto” per l’applicazione del Decreto I reati previsti dagli artt. 24 e 25-terdecies D.lgs. 231, possono essere raggruppati in alcune macro categorie (c.d. Famiglie di Reati) già richiamate in premessa:
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001 – approvato il 01.10.2022 Pag. 8 di 43 A. Reati contro la Pubblica Amministrazione (art. 24 e 25) e contro l’Amministrazione della Giustizia (art. 25-decies)
– Malversazione a danno dello Stato o dell’Unione Europea (art. 316-bis c.p.)
– Indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato o dell’Unione Europea (art. 316-ter c.p.).
– Truffa in danno dello Stato, di altro ente pubblico o dell’Unione Europea (art. 640, comma 2, n. 1, c.p.).
– Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.).
– Frode informatica in danno dello Stato o di altro ente pubblico (art. 640-ter c.p.).
– Concussione (art. 317 c.p.).
– Corruzione per l’esercizio della funzione (art. 318, 320, 321, 322 bis c.p.);
– Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e circostanze aggravanti (art. 319, 319 bis).
– Induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319 quater c.p.);
– Corruzione in atti giudiziari (art. 319-ter);
– Pene per il corruttore (art. 321 c.p.);
– Istigazione alla corruzione (art. 322 c.p.);
– Traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.);
– Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria (art. 377-bis c.p.)
B. Delitti informatici e trattamento illecito di dati (art. 24-bis)
– Falsità in un documento informatico pubblico o privato avente efficacia probatoria (art. 491-bis c.p.)
– Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615-ter c.p.)
– Detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici (art.615quater c.p.)
– Diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico (art. 615-quinquies c.p.)
– Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617-quater c.p.)
– Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617-quinquies c.p.)
– Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (art. 635-bis c.p.)
– Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità (art. 635-ter c.p.)
– Danneggiamento di sistemi informatici o telematici (art. 635-quater c.p.)
– Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità (art. 635-quinquies c.p.)
– Frode informatica del soggetto che presta servizi di certificazione di firma elettronica (art. 640-quinquies c.p.)
C. Delitti di criminalità organizzata (art. 24-ter)
– Associazione per delinquere (art. 416 c.p.)
– Associazione per delinquere finalizzata a commettere i delitti di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, tratta di persone, acquisto e alienazione di schiavi ed ai reati concernenti le violazioni delle disposizioni sull'immigrazione clandestina di cui all'art. 12 D. Lgs. 286/1998 (art. 416, comma 6, c.p.)
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– Associazione di tipo mafioso anche straniere (art. 416-bis c.p.)
– Scambio elettorale politico-mafioso (art. 416-ter c.p.)
– Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 74, DPR 9 ottobre 1990, n. 309)
– Sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione (art. 630 c.p.)
– Illegale fabbricazione, introduzione nello Stato, messa in vendita, cessione, detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi da guerra o tipo guerra o parti di esse, di esplosivi, di armi clandestine nonché di più armi comuni da sparo (art. 407, comma 2, lett. a), n. 5), c.p.p.)
D. Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento (art. 25-bis) e delitti contro l’industria e il commercio (art. 25-bis.1)
– Falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate (art. 453 c.p.)
– Alterazione di monete (art. 454 c.p.)
– Spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate (art. 455 c.p.)
– Spendita di monete falsificate ricevute in buona fede (art. 457 c.p.)
– Falsificazione di valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati (art. 459 c.p.)
– Contraffazione di carta filigranata in uso per la fabbricazione di carte di pubblico credito o di valori di bollo (art. 460 c.p.)
– Fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata (art. 461 c.p.)
– Uso di valori di bollo contraffatti o alterati (art. 464 c.p.)
– Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali (art. 473 c.p.)
– Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.)
– Turbata libertà dell’industria e del commercio (art. 513 c.p.)
– Illecita concorrenza con minaccia o violenza (art. 513-bis c.p.)
– Frodi contro le industrie nazionali (art. 514)
– Frode nell'esercizio del commercio (art. 515 c.p.)
– Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine (art. 516 c.p.)
– Vendita di prodotti industriali con segni mendaci (art. 517 c.p.)
– Fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale (art. 517ter c.p.)
– Contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari (art. 517-quater c.p.) E. Reati societari (art. 25-ter) e abusi di mercato (art. 25-sexies)
– False comunicazioni sociali (art. 2621 c.c.)
– Fatti di lieve entità (art. 2621-bis c.c.)
– False comunicazioni sociali delle società quotate (art. 2622 c.c.)
– Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni della società di revisione (art. 2624 c.c.)
– Impedito controllo (art. 2625 c.c.)
– Formazione fittizia del capitale (art. 2632 c.c.)
– Indebita restituzione dei conferimenti (art. 2626 c.c.)
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– Illegale ripartizione degli utili o delle riserve (art. 2627 c.c.)
– Illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della società controllante (art. 2628 c.c.)
– Operazioni in pregiudizio dei creditori (art. 2629 c.c.)
– Omessa comunicazione del conflitto d’interessi (art. 2629 bis c.c.)
– Indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori (art. 2633 c.c.)
– Corruzione tra privati (art. 2635 c.c.)
– Istigazione alla corruzione tra privati (art. 2635-bis c.c.)
– Illecita influenza sull’assemblea (art. 2636 c.c.)
– Aggiotaggio (art. 2637 c.c.) Ostacolo all’esercizio delle funzioni delle Autorità pubbliche di Vigilanza (art. 2638 c.c.)
– Abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato (artt. 184, 185, D. Lgs. 58/1998) F. Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico (art. 25-quater)
– Associazioni sovversive (art. 270 c.p.)
– Associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico (art. 270 bis c.p.)
– Assistenza agli associati (art. 270 ter c.p.)
– Arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale (art. 270 quarter c.p.)
– Organizzazione di trasferimenti per finalità di terrorismo (art. 270 quater 1 c.p.)
– Addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale (art. 270 quinquies c.p.)
– Condotte con finalità di terrorismo (art. 270 sexies c.p.)
– Attentato per finalità terroristiche o di eversione (art. 280 c.p.)
– Atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi (art. 280 bis c.p.)
– Sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione (art. 289 bis c.p.)
– Istigazione a commettere alcuno dei delitti preveduti dai capi primo e secondo (art. 302 c.p.)
– Cospirazione politica mediante accordo (art. 304 c.p.)
– Cospirazione politica mediante associazione (art. 305 c.p.)
– Banda armata formazione e partecipazione (art. 306 c.p.)
– Assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata (art. 307 c.p.)
– Pentimento operoso (art. 5 D.L. n. 625/1979 – convertito con modifica in L. 15/1980)
– Impossessamento, dirottamento e distruzione di un aereo (art. 1, L. n. 342/1976)
– Danneggiamento delle istallazioni a terra (art. 2, L. n. 342/1976)
– Disposizioni in materia di reati diretti contro la sicurezza della navigazione marittima e la sicurezza delle istallazioni fisse sulla piattaforma intercontinentale (art. 3, L. n. 422/1989)
– Misure urgenti per la tutela dell’ordine democratico e della sicurezza pubblica (art. 1 D.lgs. 625/1979 - mod. in L. 15/1980)
- G. Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (art. 25-quater.1)
– Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (art. 583-bis c.p.)
H. Delitti contro la personalità individuale (art. 25-quinquies)
– Riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù (art. 600 c.p.)
– Prostituzione minorile (art. 600-bis c.p.)
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– Pornografia minorile (art. 600-ter c.p.)
– Detenzione di materiale pornografico (art. 600-quater)
– Pornografia virtuale (art. 600-quater.1 c.p.)
– Iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile (art. 600-quinquies c.p.)
– Tratta di persone (art. 601 c.p.)
– Acquisto e alienazione di schiavi (art. 602 c.p.)
– Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 603-bis c.p.)
– Adescamento di minorenni (art. 609-undecies c.p.)
I. Omicidio colposo o lesioni colpose gravi o gravissime, commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro (art. 25 – septies)
– Omicidio colposo (art. 589 c.p.)
– Lesioni personali colpose (art. 590 c.p.)
J. Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 25-octies)
– Ricettazione (art. 648 c.p.)
– Riciclaggio (art. 648-bis c.p.)
– Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 648-ter c.p.)
– Autoriciclaggio (art. 648-ter.1 c.p.).
Delitti in materia di violazione del diritto d’autore (art 25-novies)
– Art. 171 L. n. 633/1941
– Art. 171-bis L. n. 633/1941
– Art. 171-ter L. n. 633/1941
– Art. 171-septies L. n. 633/1941
– Art. 171-octies L. n. 633/1941
K. Reati ambientali (art. 25-undecies)
– Inquinamento ambientale (art. 452 bis c.p.)
– Disastro ambientale (art. 452 quater c.p.)
– Delitti colposi contro l’ambiente (art. 452 quinquies c.p.)
– Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (art. 452 sexies c.p.)
– Circostanze aggravanti (art. 452 octies c.p.)
– Uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette (art. 727 bis c.p.);
– Distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto (art. 733 bis c.p.);
– Scarichi di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose, in assenza di autorizzazione o dopo che la stessa sia stata sospesa o revocata e scarico nelle acque del mare, da parte di navi o aeromobili, di sostanze o materiali per i quali vige il divieto assoluto di sversamento (art. 137 commi 2, 3, 5, 11 e 13 D. Lgs. 152/2006);
– Attività di gestione di rifiuti non autorizzata (art. 256 commi 1, 3, 5 e 6 secondo periodo D. Lgs. 152/2006);
– Omessa bonifica dei siti in conformità al progetto approvato dall’autorità competente (art. 257 commi 1 e 2 D. Lgs. 152/2006);
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– Violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari (art. 258 comma 4 secondo periodo D. Lgs. 152/2006);
– Traffico illecito di rifiuti (art. 259 comma 1 D. Lgs. 152/2006);
– Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (art. 260 commi 1 e 2 D. Lgs. 152/2006);
– Falsità ideologica del certificato di analisi dei rifiuti, anche utilizzato nell’ambito del SISTRI – Area Movimentazione, e falsità ideologica e materiale della scheda SISTRI – Area Movimentazione (art. 260 bis D. Lgs. 152/2006);
– Superamento di valori limite di emissione che determinano il superamento dei valori limite di qualità dell’aria (art. 279 D. Lgs. 152/2006);
– Importazione, esportazione, riesportazione di esemplari appartenenti alle specie protette di cui agli Allegati A, B e C del Regolamento CE n. 338/97 del Consiglio, del 9 dicembre 1996 e s.m.i.;
omessa osservanza delle prescrizioni finalizzate all’incolumità degli esemplari appartenenti alle specie protette; uso dei predetti esemplari in modo difforme dalle prescrizioni contenute nei provvedimenti autorizzativi o certificativi; trasporto e transito degli esemplari in assenza del certificato o della licenza prescritti; commercio di piante riprodotte artificialmente in contrasto con le prescrizioni di cui all’art. 7 par. 1 lett. b) Regolamento CE n. 338/97 del Consiglio, del 9 dicembre 1996 e s.m.i.; detenzione, uso per scopo di lucro, acquisto, vendita, esposizione o detenzione per la vendita o per fini commerciali, offerta in vendita o cessione di esemplari senza la prescritta documentazione (artt. 1 e 2 Legge n. 150/1992);
– Falsificazione o alterazione di certificati, licenze, notifiche di importazione, dichiarazioni, comunicazioni di informazioni previste dall'art. 16, par. 1, lett. a), c), d), e), ed l), del Regolamento CE n. 338/97 del Consiglio, del 9 dicembre 1996 e ss.mm.ii. (art. 3 Legge n. 150/1992);
– Detenzione di esemplari vivi di mammiferi e rettili di specie selvatica ed esemplari vivi di mammiferi e rettili provenienti da riproduzioni in cattività che costituiscano pericolo per la salute e per l'incolumità pubblica (art. 6 Legge n. 150/1992);
– Cessazione e riduzione dell’impiego di sostanze lesive (art. 3 Legge n. 549/1993);
– Inquinamento doloso o colposo di nave battente qualsiasi bandiera (artt. 8 e 9 D. Lgs. n. 202/2007).
L. Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (art. 25 duodecies)
– Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (art. 22 comma 12-bis del D. Lgs. n. 286/1998).
– Disposizioni contro le immigrazioni clandestine (art. 12 comma 3, 3 bis, 3 ter, 5 del D. Lgs. n. 286/1998).
M. Reati transnazionali
– Associazione per delinquere (art.416 c.p.)
– Associazioni di tipo mafioso anche straniere (art.416 bis c.p.)
– Associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri (art.291 quater D.P.R. 43/1973)
– Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art.74 D.P.R. 309/1990)
– Disposizioni contro le immigrazioni clandestine (art. 12 D. Lgs. 286/1998)
– Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria (art. 377 bis c.p.)
– Favoreggiamento personale (art. 378 c.p.).
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N. Razzismo e Xenofobia
– Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa (art.604 bis).
2. Il Modello Organizzativo e l’Organismo di Vigilanza
Il Modello, per esonerare l’Ente da responsabilità, deve rispondere ad alcune specifiche esigenze:
a. individuare le attività nel cui ambito possano essere commessi dei reati;
b. prevedere specifici processi e relative procedure, utili a prevenire la commissione dei reati;
c. individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee a prevenire la commissione dei reati;
d. prevedere obblighi d’informazione nei confronti dell’Organismo di Vigilanza sul funzionamento e l’osservanza del modello;
e. prevedere uno o più canali che consentano ai soggetti indicati nell'articolo 5, comma 1, lettere a) e
b) del decreto, di presentare, a tutela dell'integrità dell'ente, segnalazioni circostanziate di condotte illecite, rilevanti ai sensi del presente decreto e fondate su elementi di fatto precisi e concordanti, o di violazioni del modello di organizzazione e gestione dell'Ente, di cui siano venuti a conoscenza in ragione delle funzioni svolte. Tali canali garantiscono la riservatezza dell'identità del segnalante nelle attività di gestione della segnalazione;
f. prevedere almeno un canale alternativo di segnalazione idoneo a garantire, con modalità informatiche, la riservatezza dell'identità del segnalante;
g. introdurre il divieto di atti di ritorsione o discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante per motivi collegati, direttamente o indirettamente, alla segnalazione;
h. introdurre un “sistema disciplinare” che sanzioni il mancato rispetto delle misure indicate nel modello;
i. nel sistema disciplinare adottato ai sensi del comma 2, lettera e) del decreto, prevedere sanzioni nei confronti di chi viola le misure di tutela del segnalante, nonché di chi effettua con dolo o colpa grave segnalazioni che si rivelino infondate;
j. prevedere, in relazione alla natura ed alle dimensioni dell'organizzazione, nonché al tipo di attività svolta, misure idonee a garantire lo svolgimento dell'attività nel rispetto della legge ed a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio;
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k. prevedere una verifica periodica, e l'eventuale modifica del modello stesso quando si evidenzino significative violazioni delle procedure, o comunque quando intervengano significativi cambiamenti nell'organizzazione o nell'attività.
Perché vi sia esonero da responsabilità, il reato, quindi, deve essere stato commesso eludendo fraudolentemente il Modello (art 6, comma 1, lett. c). Ed infatti, il Giudice in sede di accertamento penale valuterà che:
a) l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi;
b) il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo;
c) le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione;
d) non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell'organismo di cui alla lettera b).
3. Le Sanzioni
Le sanzioni previste dal Decreto a carico degli Enti consistono in:
a. sanzioni interdittive (ad es. divieto di contrarre con la pubblica amministrazione; esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi ed eventuale revoca di quelli concessi);
b. sanzione pecuniaria fino ad un massimo di Euro 1.549.370,70 e sequestro conservativo in sede cautelare (il limite di € 1.549.370,70 non si applica per i reati di cui all'art. 25-septies);
c. sanzioni accessorie (ad es. pubblicazione della sentenza di condanna e la confisca del profitto che l’Ente ha ricavato dal reato).
4. Identità e Governo
4.1. Identità istituzionale La Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (di seguito anche “il Servizio Volontariato Sociale Macerata Campanaia Odv”) è nata per volontà dei suoi fondatori.
Registro delle Persone Giuridiche presso la Regione Campania e RUNTS;
Legale, che ha ottenuto il riconoscimento giuridico con Decreto del Ministro della Sanità del 28 gennaio 2000.
Il Servizio Volontariato Sociale Macerata Campania Odv è anche una Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale iscritta nei registri della Regione Campania sia Terzo settore che protezione civile presso la Direzione Regionale delle Agenzie delle Entrate Campania.
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001 – approvato il 01.10.2022 Pag. 15 di 43
Il Servizio Volontariato Sociale Macerata Campania Odv è retto da un Consiglio direttivo, composto da sette membri.
b. persone che abbiano ricoperto la carica di membri del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione Servizio Volontariato Sociale Macerata Campania Odv;
All’organo di governo del Servizio Volontariato Sociale Macerata Campania Odv si affiancano altri due organi:
- Il Collegio dei Revisori dei Conti composto di tre membri nominati dal Consiglio Direttivo Nazionale;